Liberi o in catene: il dilemma

Ultime battute per il Festival filosofico del Sannio. Questo pomeriggio, per il decimo appuntamento
proposto dalla nona edizione della kermesse filosofica, Maurizio Ferraris svolgerà
la lectio magistralis, on line, sul tema «L’uomo nasce libero ed è dovunque in catene?». Un interrogativo che sarà sviluppato nel corso della relazione che partirà dall’assioma della libertà dell’uomo al momento della nascita.
Il punto di partenza sul tema della libertà è comune a tutti i relatori che si sono alternati negli appuntamenti proposti dal Festival e tutti, spiegando le diverse angolazioni del loro pensare, hanno concluso che a questa libertà iniziale dell’uomo vengono posti diversi condizionamenti e limiti dalla società in cui viviamo, dalle leggi, dalla religione.
Insomma, il tema della libertà, particolarmente sentito dall’uomo contemporaneo, è in continua lotta non solo per la sopravvivenza della libertà da un punto di vista politico, come dimostra la guerra in atto, ma anche contro una struttura di convinzioni e di comportamenti che limita fortemente questa libertà
ricevuta al momento della nascita.
«Rousseau si chiese come sia successo che l’uomo nasce libero ed è dovunque in catene – riflette
Carmela D’Aronzo presidente dell’associazione culturale “Stregati da Sophia” che annualmente
organizza il Festival filosofico con la collaborazione dell’Università del Sannio – Ciò che impensierisce di più della scorrettezza dell’analisi è l’assurdità del punto di partenza.
Se constatiamo che dovunque l’uomo è in catene, che cosa ci autorizza a sostenere che nasce libero?». Una volta partiti da questo concetto è opportuno chiedersi se queste catene sono accettate dall’uomo oppure se si oppone a questi limiti. Maurizio Ferraris, docente di Filosofia teoretica presso l’Università di
Torino, cercherà di spiegare non solo il concetto di libertà e di «catene», ma soprattutto il
rapporto che c’è tra i due estremi tra i quali si dibatte la vita dell’uomo. Un’analisi approfondita che cercherà di dimostrare se l’uomo accetta il condizionamento «da catena» ed il suo adattamento (un esempio su tutte, la catena di montaggio che persiste nelle fabbriche) ed il rifiuto di chi intende affermare la propria individualità nel lavoro, nel comportamento, nel vivere, aspetto questo che cozza molto
spesso con il pensare sociale e con lo schema di vita proposto, e riconosciuto, dalla realtà odierna. La lectio magistralis di Ferraris sarà introdotta dalla presidente dell’associazione culturale «Stregati da Sophia» con gli interventi del rettore dell’UniSannio Gerardo Canfora e di Giovanni Fiengo fondatore
della società «Kineton».
Il concorso «Io filosofa, io filosofo» promosso ed organizzato da «Stregati da Sophia» quest’anno
si svolgerà il 20 aprile nella sede dell’UniSannio di via Delle Puglie (aula magna). Gli studenti
che hanno seguito le lectio magistralis proposte dalla kermesse culturale dovranno svolgere
un elaborato sul tema della libertà con riferimento ad una delle tematiche sviluppate dai
relatori. La commissione del concorso, dopo aver valutato tutti gli elaborati presentati, assegnerà le borse di studio messe a disposizione dall’ateneo sannita, dalla famiglia Cocca in memoria del professor Diodoro, dall’Ance di Benevento, dalle società «Offtec progetti», da «Tyche digital pechology» e dalla
stessa «Stregati da Sophia». La premiazione dei vincitori si svolgerà venerdì 12 maggio al Teatro Romano di Benevento con la partecipazione del Conservatorio «Sala» e del Balletto di Benevento.

FONTE: ilMattino del 31 Marzo 2023

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