Luigi Ciotti

Biografia

Nella seconda parte degli anni sessanta il gruppo Gioventù si allargò, coinvolgendo anche animatori ed educatori sociali della città e, nel 1971, nacque il mensile Animazione Sociale. Fra le sue prime attività, un progetto educativo negli istituti di pena minorili e la nascita di alcune comunità per adolescenti alternative al carcere. L’interesse di Luigi Ciotti per gli ultimi attirò l’attenzione e il sostegno del cardinale torinese Michele Pellegrino, noto per le sue attività pastorali dedicate agli emarginati. Luigi Ciotti entrò in seminario a Rivoli (TO) dove, nel novembre del 1972, venne ordinato prete dallo stesso Pellegrino che, come parrocchia, gli affidò la strada[2], luogo – specifica – non di insegnamento ma di apprendimento e incontro con le domande e i bisogni più profondi della gente. Proprio sulla strada, nel 1973, il Gruppo inaugurò il “Centro Droga” di Via Verdi, 53, adiacente a Palazzo Nuovo, chiamato il Molo 53, un luogo di accoglienza e ascolto per giovani con problemi di tossicodipendenza. Fu un’esperienza allora unica e pioneristica in Italia, a cui seguì l’apertura di alcune altre comunità di recupero, comprese alcune dello stesso Gruppo di Don Ciotti nei decenni successivi (ad esempio, la Certosa 1515 di Avigliana o l’Oasi di Cavoretto).

Nel 1974, Don Ciotti riuscì ad aprire un centro di ascolto per tossicodipendenti riqualificando un cascinale presso il paese di Murisengo, in provincia di Alessandria, e rinominandolo Cascina Abele, da cui nascerà, da lì a poco, anche il nome dell’associazione onlus “Gruppo Abele“.
All’accoglienza delle persone in difficoltà, l’Associazione cominciò ad affiancare l’impegno culturale – con un centro studi, una casa editrice e l’“Università della strada” – e, in senso lato, “politico” – con mobilitazioni come quella che nel 1975 portò alla prima legge italiana non repressiva sull’uso di droghe, la 685 – per costruire diritti e giustizia sociale. A partire dal 1979 il Gruppo si aprì anche alla cooperazione internazionale, con un primo progetto in Vietnam, a cui ne seguiranno altri in Sud America e Costa d’Avorio, quest’ultimo tuttora in corso.

Il Gruppo Abele si allargò negli anni anche ad altre sedi nella stessa città di Torino, come la storica sede editoriale di via Giolitti, 21 (davanti a Piazzale Valdo Fusi), oppure le sedi di via Melchiorre Gioia, di via Leoncavallo, fino all’attuale sede in Corso Trapani. Convinto che solo il “noi” possa essere protagonista di un vero cambiamento sociale, nel 1982 don Ciotti contribuì alla nascita del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (CNCA), presiedendolo per dieci anni, e nel 1986 partecipò alla fondazione della Lega italiana per la lotta contro l’AIDS (LILA) per la difesa dei diritti delle persone sieropositive, della quale pure sarà presidente.

Attualmente, il Gruppo Abele non si occupa solo di droga, ma sviluppa proposte per affrontare il disagio sociale nel modo più ampio possibile. Dai servizi a bassa soglia alle comunità, dagli spazi di ascolto all’attenzione per le varie forme di dipendenza – nuove droghe, alcool, gioco d’azzardo, “consumi” in senso lato – dall’aiuto alle vittime di tratta e alle donne prostituite – con l’unità di strada, il numero verde, il supporto legale – alle iniziative per l’integrazione delle persone migranti, come l’“educativa di strada” per gli adolescenti stranieri. E ancora attività di ricerca, una biblioteca, riviste tematiche, e percorsi educativi rivolti a giovani, operatori sociali e famiglie; come pure l’attività di mediazione dei conflitti e sostegno alle vittime di reato. Infine, un consorzio di cooperative sociali per dare lavoro a persone con percorsi difficili, eredità delle botteghe e dei laboratori professionali aperti già negli anni settanta.

fonte: Luigi Ciotti – Wikipedia

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