Donatella Di Cesare

Biografia

Si è perfezionata soprattutto in Germania, prima all’Università di Tubinga, poi a quella di Heidelberg, dove è stata allieva di Hans-Georg Gadamer, occupandosi di fenomenologia ed ermeneutica filosofica, di cui ha offerto una visione vicina al decostruzionismo di Jacques Derrida.[2][3] Si è occupata successivamente delle responsabilità della filosofia verso l’olocausto, della condizione umana sottoposta alla violenza estrema, del terrore nell’età della globalizzazione, del tema della sovranità, degli interrogativi filosofico-politici sull’estraneità e sul mito dell’identità.[2][3]

Fa parte del comitato scientifico della Internationale Wittgenstein-Gesellschaft e dei «Wittgenstein-Studien» ed è membro dell’Associazione Italiana Walter Benjamin.[4] Dal 2011 al 2015 è stata vicepresidente della Martin Heidegger-Gesellschaft e dal 2016 dirige la collana «Filosofia per il XXI secolo» per la casa editrice Mimesis.[2] Dal 2018 è membro del consiglio scientifico e strategico del CIR Onlus (Consiglio Italiano per i Rifugiati). Collabora con diversi giornali e riviste tra cui «l’Espresso», «il Manifesto», «la Stampa»[5] e «il Fatto Quotidiano».[6]

Si è caratterizzata per i suoi lavori sulla Shoah e la sua denuncia dell’antisemitismo, in particolare di Heidegger nei quaderni neri ai quali ha dedicato due libri che hanno suscitato dibattito tra importanti filosofi.[7] Il suo libro “Heidegger e gli ebrei: I quaderni neri” è stato definito da Gianni Vattimo: ” Il testo mai ancora scritto che, più che offrire strumenti per rileggere Heidegger, lo illumina come un vero e proprio documento d’epoca, in cui si riassume una parte decisiva della cultura del Novecento”.[8] Dopo questi lavori, Donatella Di Cesare è stata minacciata e costretta a vivere sotto scorta per tre anni.[9][10][11] Durante la pandemia di COVID-19 si è espressa a favore del vaccino e del green pass, criticando in particolare le riserve espresse da Massimo Cacciari e Giorgio Agamben.[12] Molto scalpore mediatico hanno suscitato i suoi interventi pubblici riguardo all’invasione russa dell’Ucraina del 2022.[13][14][15][16][17] Ha infatti assunto una posizione pacifista, sostenendo la necessità di porre fine al supporto militare all’Ucraina.[18][19]

Ha firmato un appello al voto per la lista Unione Popolare alle elezioni politiche in Italia del 2022.[20]

Ha sottoscritto un appello contro la guerra con Carlo Rovelli e Alex Zanotelli documentando i rischi della catastrofe nucleare e richiamando le forze politiche a un’azione diplomatica per evitare l’escalation militare.[21]

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